Il karate è una delle discipline marziali giapponesi più praticate al mondo. La parola si compone di due parti: “Kara” che significa “vuoto” e “Te” che significa “mano”, ovvero letteralmente “mano vuota”, indicando il non utilizzo di armi nella pratica e l’atteggiamento di trasparenza e di lealtà nei confronti dell’avversario.
Storicamente, il Karate deriva da antiche arti marziali le cui origini vanno ricercate in Cina, e prima ancora in India.
La sua nascita, seppure non ancora formale, risale agli inizi del 1500 d.C. nella piccola isola di Okinawa, nell’arcipelago delle isole Ryukyu, dove sistemi di combattimento rudimentali utilizzati dalla popolazione locale ricevettero gli influssi delle arti marziali cinesi, data la vicinanza delle isole con la Cina e le relazioni commerciali con il Giappone.
In seguito, grazie all’instancabile lavoro del Maestro Gichin Funakoshi (definito non per altro, come il “padre” del karate moderno), che nel 1921 durante una manifestazione interamente dedicata alle arti marziali indetta a Tokyo si esibì davanti a personaggi illustri, come il Maestro Jigoro Kano (fondatore del Judo), il karate riuscì a diffondersi in tutto il Giappone, al pari di altre arti marziali più conosciute come appunto il Judo o il Kendo.
Nato inizialmente come metodo per difendersi, il Karate si è evoluto gradualmente nel tempo fino a divenire un vero e proprio sport da combattimento, completo a 360°, senza tralasciare però le sue antiche radici di arte marziale.